Santa Maria Maggiore è l’unica tra le maggiori Basiliche paleocristiane a Roma ad aver mantenuto intatto il suo aspetto originario. Il colonnato in marmo cipollino proviene da magazzini antichi e da edifici di culto pagani demoliti in età cristiana. Risalgono al pontificato di Sisto III (432-440) i mosaici della navata centrale e dell'arco trionfale. Quelli nell’abside sono stati commissionati a Jacopo Torriti da Papa Niccolò IV (1288-1292), mentre la navata centrale è percorsa dal pavimento cosmatesco e dal soffitto cassettonato in legno dorato, disegnato da Giuliano ed Antonio da Sangallo. Tesori di inestimabile valore sono la Reliquia della Sacra Culla, la venerabile icona della Salus Populi Romani, le numerose cappelle, dalla Paolina alla Sistina, dalla Sforza alla Cesi, dalla Cappella del Crocifisso alla Cappella di San Michele e il Presepe di Arnolfo di Cambio. Ogni colonna, quadro, scultura, ogni singolo tassello compendia storicità e spiritualità.
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