Maria Milvia Morciano – Città del Vaticano (Fonte Vatican News)
Dalla sua fondazione, durante il pontificato di Papa Liberio tra il 352 e il 366, i secoli si sono susseguiti arricchendo sempre più la basilica papale di Santa Maria Maggiore. La sensazione che si prova entrando nella grande chiesa e passando attraverso le navate è un senso di luce d’oro che culmina nei mosaici dell’abside e dell’arco trionfale. Tutto respira del nome di Maria, della sua divina maternità, dei vagiti del Figlio, la cui vita è raccontata negli anni dalla Natività all’infanzia.
Tra le reliquie legate alla Vergine, l’icona della Salus Populi Romani segna un legame indissolubile con i cittadini, con i pontefici e con la storia. Un’immagine che è diventata familiare in tutto il mondo e nel tempo profondamente legata alla devozione di Papa Francesco che nel testamento ha chiesto di essere sepolto proprio nella basilica di Santa Maria Maggiore, accanto alla cappella Paolina che custodisce il dipinto della Vergine.