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Arte e Fede: un magnifico spettacolo religioso, la Festa della Traslazione

Una volta concluso il lavoro per il sontuoso scrigno, il Paolo V fissò la data per la Traslazione, l’ultima domenica del mese corrente, e impartì l’indulgenza plenaria disponendo un triduo in preparazione dell’evento. 

Le fonti ci raccontano di un magnifico spettacolo volto a celebrare contemporaneamente la Sacra Immagine e la conclusione della costruzione del suo nuovo scrigno:

Giovedì 24 gennaio i Canonici trasportarono l’Icona, dalla precedente sede nella cappella appena costruita dove fu depositata in un’arca effimera di cipresso. Per oltre trecento anni, la Salus era stata venerata all’interno di un imponente tabernacolo di marmo, sul lato sinistro della navata centrale, in prossimità dell’altare maggiore. La costruzione e la manutenzione del tabernacolo erano a carico del Senato di Roma (SPQR), poiché l’immagine veniva considerata un simbolo del popolo romano. 

Sabato 26 gennaio la sacra Immagine fu collocata sull’altare e le furono poste accanto le reliquie di S. Carlo Borromeo e di Santa Francesca Romana.

La mattina di domenica 27 gennaio 1613 le strade attorno a Santa Maria Maggiore erano addobbate di drappi e affoltate di gente. Alla presenza del popolo romano, l’icona fu posta sull’altare centrale e portata in seguito in processione per le chiese di Santa Pudenziana, Santa Lucia ai Selci e San Martino ai Monti, per poi rientrare nella sua nuova sede.

Nonostante la posizione immutabile dell’Icona, nel tabernacolo-reliquario della Cappella Paolina, essa viene rappresentata come se fosse in movimento. Angeli e putti la conducono in processione da una sfera celeste sovrastante la Cappella, simboleggiata dal vasto schermo di lapislazzuli, all’interno della stessa. Proprio per la rara disponibilità dei lapislazzuli, una celebrata ricorrenza per la Basilica non è solo il 5 agosto, ma anche il 27 gennaio.

24 gennaio 2024